Inman trae, dai ricordi, la forza per
andare avanti e non precipitare nell’abisso. Mesi, anni lo separano
da momenti
che non sa nemmeno più se solo mmaginati o realmente accaduti. Sguardi, vassoi, fuori o
dentro. Pioggia, canti, musica, un annuncio: “Abbiamo la nostra guerra” ragazzi
che cantano e fan festa in attesa di partire. Ada è un libro e una fotografia,
un bacio prima di correre incontro all’ignoto. Fango, attesa, morte sopra
ogni cosa, lettere che arrivano con fatica, la consapevolezza, il risveglio, la
necessità di tornare. Il marchio di disertore non lo abbandona. Un contadino
lo vende, una vecchia lo salva. Aiuta una vedova e poi riparte con lo stesso pensiero a fargli compagnia.
Ada, rimasta a Cold
Mountain ad aspettare Inman, sa ricamare ma non rammendare, comporre ma
non coltivare. Diventa povera e deve affrontare la durezza della
guerra. Ruby l’aiuta a compiere il suo viaggio verso una vita in cui
non
è solo ornamento. Quando Inman e Ada si rincontrano sono due estranei
uniti dal
ricordo. Il loro amore è sospeso, servono
una sera, un fuoco e la condivisione di quanto vissuto per riaccendere
la passione. L'avventura continua ed ecco si appresta un finale che non
vale quanto il
resto del film.
Ci si muove incontro a un
momento, lo si vive e ripone in un cassetto, per far posto al nuovo giorno.
immagine tratta da : www.zapstar.it