venerdì 7 gennaio 2011

L'amore non va in vacanza

Due donne,  reduci da disavventure sentimentali, decideno, nel periodo  natalizio, di scambiarsi casa. La-locandina-di-l-amore-non-va-in-vacanza-35135
Le loro vite sono molto diverse, Amanda (Cameron Diaz) realizza trailer per il cinema e vive in una villa holliwoodiana a Los Angeles. Iris (Kate Winslet), giornalista al Daily Telegraph, abita in un piccolo, delizioso, cottage a quaranta minuti da Londra. 
Amanda vive l'avventura come un colpo di testa. Arrivata nel cottage,   sperduto nella campagna del Surrey, si sente sola al punto da progettare di ripartire il giorno seguente ma, nel cuore della notte, il bussare di un uomo alla porta, sconvolge i suoi piani. Graham (Jude Law), il fratello di Iris, ignaro dello scambio, ubriaco, pensava di trascorrere la notte ospite della sorella. Incontra una sconosciuta che lo incuriosisce e sorprende proponendogli di trascorrere la notte insieme. Una trasgressione senza conseguenze. Lui talmente ubriaco da non potersene ricordare, lei convinta di poter fare una pazzia.  Non è così, il mattino non attenua i buoni ricordi e si separano con un pò di rimpianto. Amanda, arrivata in aereoporto, decide di non partire. Si reca al pub indicatole da Graham, lo incontra e  si ubriaca al punto da non ricordare come ha trascorso la notte. Lui, gentiluomo, dice che hanno solo dormito dato che lei era incosciente. Giunti alla seconda notte insieme, Graham propone un pranzo per conoscersi meglio ma poi, abituato a dividere la vita in compartimenti stagni, tralascia alcune notizie fondamentali... Amanda confessa di aver sofferto la separazione dei genitori e di non piangere da quando aveva quindici anni. I giorni trascorrono veloci, il segreto di Graham viene alla luce, i due sono sempre più legati ed è quasi ora di ripartire.
Iris va a Los Angeles per dimenticare Jasper (Rufus Sewell). Un uomo che, sapendola innamorata, la tiene legata da tre anni trattandola come un rifugio, uno specchio che riflette la sua gloria e poco altro. Quando, alla festa in ufficio, viene data la notizia che Jasper si sta per sposare con un'altra, Iris decide che deve fare qualcosa per spezzare questo legame. A L.A. conosce un vecchio sceneggiatore, Arthur Abbott (Eli  Wallach) che ha fatto la storia del cinema, lo ammira, diventa sua amica. Lui le consiglia  di vedere alcuni film che dovrebbero aiutarla a ritrovare la fiducia in se stessa. Iris conosce  anche Miles (Jack Black), creatore di colonne sonore, appassionato di cinema, impegnato in una relazione e attratto da lei. Spira uno strano vento a Los Angeles, tutto sempra possibile. Jasper cerca Iris, la fidanzata di Miles dopo averlo tradito prova a riconciliarsi con lui. Spazzate via le macerie dal cuore, Miles e Iris, con l'aiuto di Arthur possono avere un occasione.
Qesto mescolarsi di attori inglesi ed americani da vita a un film che corre su due binari, solo a tratti coincidenti, una commedia americana declinata per un verso alla maniera inglese per l'altro costruita con meccanisti Holliwoodiani. Il film, lungo 138 minuti, appare sbilanciato nel trattare le due storie dando più spazio ad Amanda e Graham. E' la storia che preferisco, per l'ambientazione inglese e perchè i due attori mi sembrano più affiatati.  Iris e Miles hanno diviso la scena con Arthur e con la storia del cinema, un idea piacevole, che richiede più spazio di quello che le è stato concesso.

giovedì 6 gennaio 2011

Solo un padre

Ambientato a Torino, è un film crepuscolare. Carlo (Luca Argentero), dermatologo, è vedovo. Melissa (Claudia Pandolfi),   la moglie,  è morta di parto. Carlo è rimasto solo con  la figlia Sofia. Lo aiutano i 1817 genitori e gli amici. L'uomo è completamento assorbito dal suo ruolo di padre, dal senso di colpa per non essere riuscito a salvare la moglie. Si scontra con la sua assenza e con gli oggetti, i ricordi di lei disseminati nella loro casa. Tutti sembrano sapere cosa deve fare, provano a distrarlo facendogli incontrare un'ex compagna di scuola, duramente colpita da delusioni d'amore, ma il tentativo di  relazione non funziona. Carlo si dibatte come può nel quotidiano dubitando di poter affrontare la vita. E' sera, l'uomo e la figlia sono in macchina, la radio trasmette una canzone dei R.E.M. Everybody Hurts
Carlo ripensa a quando aveva diciotto anni, parla alla sua bambina,  tutto gli sembrava possibile,  non ha mai dovuto lottare per qualcosa, non ha mai sofferto, se avesse provato queste esperienze  si chiede se sarebbe stato più pronto.
Camille(Diane Fleri), giovane ricercatrice francese, piomba nella sua vita come una folata di vento, capace di scompigliare le abitudini e rimettere in modo i sentimenti. Grazie a lei, Carlo riesce a far chiarezza in se stesso, guarda al passato con occhi diversi e può provare a ricominciare.
Nel film, colpisce  il rapporto padre-figlia, la misurata commozione, la vulnerabilità di un uomo che si trova a essere improvvisamento solo, in balia delle onde, unico a poter difendere la sua bambina. Il tentativo di chi lo circonda di aiutarlo senza però essere in grado di capirlo, facendo emergere le sue fragilità, i suoi rimorsi. Tutti provano ad aiutarlo e tutti si sono fatti un'idea di quanto è accaduto, del legame tra marito e moglie, di cosa sta provando Carlo. La realtà è diversa però nessuno sembra capace di andare oltre l'apparenza, almeno fino a quando....
Film bello, struggente, consigliato..
Colonna sonora
"Per fare a meno di te
non so dove me ne andrò che cosa inventerò
Per fare a meno di te
Io no, non mi sveglierò non ti ricorderò

Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo..."
Giorgia